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Duccio's Maestà, Drei schwebende Engelchen und der Sieneser Dom als Erlebnisraum
Firenze è ritenuta il centro per eccellenza della rappresentazione liturgica nella Toscana del tardo Trecento e soprattutto del Quattrocento. Per il duomo di Siena tuttavia, sulla base di figure conservatesi o accertate nelle fonti, è dato rintracciare una tradizione assai più antica. In questo sens...
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Published in: | Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz 2000-01, Vol.44 (1), p.150-168 |
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Format: | Article |
Language: | ger |
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Summary: | Firenze è ritenuta il centro per eccellenza della rappresentazione liturgica nella Toscana del tardo Trecento e soprattutto del Quattrocento. Per il duomo di Siena tuttavia, sulla base di figure conservatesi o accertate nelle fonti, è dato rintracciare una tradizione assai più antica. In questo senso il Museo dell'Opera del Duomo possiede uno dei più antichi crocefissi con braccia mobili (1300 circa) a noi giunti, con cui il Venerdì Santo venivano riattualizzati Deposizione e Sepoltura di Cristo. Le fonti documentano anche una figura di Salvatore che veniva tratta dal sepolcro la mattina di Pasqua, per venire poi posta sull'altar maggiore come segno della Resurrezione. Le fonti ci assicurano inoltre che a prtire dal tardo Trecento tre angioletti in legno intagliato erano appesi davanti alla Maestà di Duccio per scendere rimanendo sospesi più in basso nelle messe dei giorni di festa solenne, ad assistere il celebrante. Sullo sfondo di esempi paralleli in Francia e nel Sacro Romano Impero queste forme di rappresentazione liturgica si raccolgono all'unisono in una tradizione comune all'intera Europa. |
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ISSN: | 0342-1201 |