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Ivan Franko und die jüdische Frage in Galizien. Interkulturelle Begegnungen und Dynamiken im Schaffen des ukrainischen Schriftstellers
Interkulturelle Begegnungen und Dynamiken im Schaffen des ukrainischen Schriftstellers, Vienna University Press, Wien 2016, pp. 135. Tuttavia questo libro, contenente contributi scritti in inglese e in tedesco, è estremamente utile per il pubblico occidentale per imparare a conoscere le molte angola...
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Published in: | Studi slavistici 2016-01, Vol.13, p.396 |
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Main Author: | |
Format: | Article |
Language: | Italian |
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Summary: | Interkulturelle Begegnungen und Dynamiken im Schaffen des ukrainischen Schriftstellers, Vienna University Press, Wien 2016, pp. 135. Tuttavia questo libro, contenente contributi scritti in inglese e in tedesco, è estremamente utile per il pubblico occidentale per imparare a conoscere le molte angolazioni dalle quali ogni singolo argomento puo essere affrontato e per ottenere una quantità di informazioni sia generali sia di dettaglio altrimenti difficilmente reperibili se non studiando ponderosi volumi dedicati a Franko e alle molte personalità con cui ebbe contatti, provenienti da vari paesi e portatori di vari indirizzi ideologici e letterari. Per Franko la "assimilazione" degli ebrei, come quella degli altri popoli facenti parte dell'Impero Asburgico (o di altri imperi, a cominciare da quello russo), non aveva valenza "etnica" né religiosa, ma era concepita come attività di individui e masse che "non si dissolvono in un'umanità a loro estranea", ma si fondano su principi laici, razionali, scientifici, si riconoscono nella valutazione critica di un passato condiviso per "assolvere doveri comuni umani, sociali e politici" assieme alle altre nazionalità all'interno di un determinato Stato. In Sentieri incrociati (1900) le relazioni umane, nazionali e di classe si fanno ancora più complesse, i difficili rapporti con i polacchi (che comunque avevano una posizione dominante in Galizia) rendono più sfumata la dialettica ucraino-ebraica, si fa più chiara la necessità di sottrarre gli ebrei al determinismo di essere i 'servitori assimilati' della classe o dell'etnia dominante (amministratore, banchiere, imprenditore) e si fa strada un personaggio nuovo, l'ebreo Vahman, che da usuraio diviene portatore di giustizia, mediatore fra le masse oppresse e le autorità che detengono il potere: egli indica come l'unica via da percorrere sia quella della 'cittadinanza del diritto e del progresso', nella quale ogni individuo e ogni nazionalità divengono parte costruttiva di uno Stato multietnico giusto. |
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ISSN: | 1824-761X 1824-7601 |