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La biopsia percutanea vertebrale e discale nel rachide dorso-lombare: Indicazioni, scelta dello strumentario e tecnica

In questo articolo abbiamo rivisitato le varie tecniche possibili e gli strumentari idonei nella biopsia vertebrale e discale a livello dorso-lombare. Bisogna sottolineare il ruolo fondamentale che negli ultimi anni hanno avuto le tecniche immunoistochimiche e di biologia molecolare nella ricerca de...

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Published in:Rivista di neuroradiologia 1995-02, Vol.8 (1), p.65-74
Main Authors: Fabris, G., Biasizzo, E., Lavaroni, A., Tommasini, G., D'Agostini, S., Aprile, I., Petralia, B., Iaiza, F., De Colle, M.C., Scott, C., Bardus, P., Leonardi, M.
Format: Article
Language:eng ; ita
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Description
Summary:In questo articolo abbiamo rivisitato le varie tecniche possibili e gli strumentari idonei nella biopsia vertebrale e discale a livello dorso-lombare. Bisogna sottolineare il ruolo fondamentale che negli ultimi anni hanno avuto le tecniche immunoistochimiche e di biologia molecolare nella ricerca della natura delle lesioni; il nostro obiettivo è quindi quello di ottenere un prelievo di materiale discale o vertebrale sufficiente per una corretta diagnosi. Riportiamo qui la nostra esperienza sviluppatasi nel periodo tra gennaio 1993 ed aprile 1994. È necessario, prima della biopsia, effettuare una accurata selezione dei pazienti, sulla base del tipo di lesione (vertebrale o discale), sul livello (dorsale o lombare) e sulla architettura della stessa (addensante o litica). Ciò è importante ai fini della scelta dello strumentario. Se la lesione è addensante preferiamo usare il Trocart di Laredo-Bard che consente il prelievo di quantità sufficienti di tessuto. Se la lesione è francamente litica usiamo la cannula di Laredo-Bard e coassialmente introduciamo un Surecut molto sottile. Ciò consente un prelievo in diversi punti della lesione. Nel caso di biopsia discale si usa lo strumentario di G. Onik che consente, oltre al prelievo discale, anche la possibilita di decomprimere il disco. La guida fluoroscopica presenta dei vantaggi rispetto alla TC: diversi piani di orientamento, facilità di accesso alla lesione e possibilità di una asepsi più rigorosa. Questa tecnica è diventata molto sensibile e specifica; è necessario però valutare bene la lesione prima dell'intervento ed essere pronti a cambiare strumentario durante la biopsia, in base al tipo di lesione ed alla esperienza dell'operatore. È indispensabile infatti ottenere una quantità sufficiente di materiale per un'analisi anatomo-patologica adeguata alla successiva programmazione terapeutica.
ISSN:1971-4009
1120-9976
2385-1996
DOI:10.1177/197140099500800107